Alterazioni endocrine nei sopravvissuti a cancro in età pediatrica durante l’invecchiamento
Lo sviluppo delle endocrinopatie nei sopravvissuti a cancro infantile quando invecchiano rimane poco studiato.
Sono stati caratterizzati gli esiti endocrini durante l’invecchiamento dei sopravvissuti dallo studio CCSS ( Childhood Cancer Survivor Study ), sulla base delle esposizioni terapeutiche.
Sono state analizzate le condizioni auto-riportate in 14.290 sopravvissuti dello studio CCSS a 5 anni i, con un'età media di 6 anni ( range da meno di 1 anno a 20 anni ) al momento della diagnosi e di 32 anni ( range, da 5 a 58 anni ) all'ultimo follow-up.
L'identificazione delle esposizioni terapeutiche ad alto rischio è stata adottata dalle Children’s Oncology Group Long-Term Follow-Up Guidelines.
L'incidenza cumulativa e la prevalenza di alterazioni endocrine sono aumentate nel corso della vita dei sopravvissuti ( P minore di 0.01 per tutti ).
Il rischio è stato significativamente più alto nei sopravvissuti esposti alle terapie ad alto rischio rispetto ai sopravvissuti non così esposti per ipotiroidismo primario ( hazard ratio, HR=6.6 ), ipertiroidismo ( HR=1.8 ), noduli tiroidei ( HR=6.3 ), cancro alla tiroide ( HR=9.2 ), deficit di ormone della crescita ( HR=5.3 ), obesità ( rischio relativo, RR=1.8) e diabete mellito ( RR=1.9 ).
Le donne esposte a terapie ad alto rischio hanno avuto un rischio 6 volte maggiore di insufficienza ovarica precoce ( P minore di 0.001 ) e gli uomini hanno mostrato una maggiore prevalenza di sostituzione del testosterone ( P minore di 0.001 ) dopo una dose equivalente di Ciclofosfamide di 20 g/m2 o superiore o irradiazione testicolare con 20 Gy o superiore.
I sopravvissuti hanno dimostrato un aumento del rischio per tutti i disturbi della tiroide e per il diabete mellito, indipendentemente dalle esposizioni al trattamento rispetto ai fratelli ( P minore di 0.001 per tutti ).
In conclusione, le endocrinopatie nei sopravvissuti sono aumentate notevolmente nel corso del tempo, sottolineando la necessità per tutta la vita di un follow-up dei soggetti a rischio. ( Xagena2016 )
Mostoufi-Moab S et al, J Clin Oncol 2016; 34: 3240-3247
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